Succede a Coli


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Il paese, capoluogo del territorio comunale, sorge ai piedi del Monte S. Agostino propaggine estrema della Concrena - massiccio montuoso che corre perpendicolarmente al fiume Trebbia. Esso entra nella storia a partire dal VII secolo momento della colonizzazione attuata dai monaci del vicino Cenobio di Bobbio e ne diviene una fiorente cella, vale a dire un abitato rurale direttamente soggetto al controllo del monastero.

Una lapide proveniente dall'oratorio di San Michele, che sorgeva sul pendio sinistro del torrente Curiasca a pochi metri dalla spelonca ove San Colombano soleva ritirarsi in preghiera, ora murata nella chiesa parrocchiale ci ricorda il rapporto che legava questo luogo al monaco Irlandese. Coli fu successivamente dominata dalla famiglia ghibellina dei Grassi, che fece costruire il castello detto ''dei Magrini'' verso il XIII secolo. Il fortilizio restò poi ai Nicelli, vassalli dei Visconti di Milano fino al 1860 anche se cessarono di risiedervi alcuni anni prima. Le ultime rovine crollarono definitivamente nel 1964 nel sottostante torrente.

A pochi chilometri da Coli ai piedi dell'omonimo monte, si trova il Santuario di Sant'Agostino, costruito a partire dal 1622 per volere del Vescovo Abbiati che intendeva trasformare una vecchia casa colonica in residenza estiva con annesso oratorio. In questo luogo il 28 agosto vi si radunano gli abitanti della vallata per celebrare il Santo.

Un altro Castello sorge a Faraneto un piccolo centro sulla riva destra del Curiasca, qui vi si trasferirono i Grassi nel 1441 dopo aver ceduto quello di Coli alla famiglia Nicelli. Nel 1649 l'edificio adattato a dimora signorile e completato da un oratorio, esso rimase proprietà dei Grassi sino al tardo Ottocento quando il declino economico della famiglia portò alla disper-sione del patrimonio. Oggi a testimonianza dell'antico splendore resta un portale a tutto sesto e ai lati dell'ingresso due scalinate con un elegante loggiato che porta tracce di affreschi raffiguranti la Tentazione e la Cacciata dal Paradiso Terestre.

Situato sulla Statale 45 che da Piacenza porta a Genova, si trova l'abitato di Perino, uno dei centri turistici della valle. Qui si svolge il mercato settimanale del territorio comunale e durante la stagione estiva numerose manifestazioni. La sagra della focaccia farcita, la festa del cotechino e del vino bianco ad esempio offrono a turisti e abitanti della zona l'opportunità di gustare i prodotti tipici e i vini D. O. C. della valle.

Nella piazza principale ci sono due chiese, una più recente ha sostituito per le sacre funzioni quella più antica minacciata da un movimento franoso. Quest'ultima recentemente è stata oggetto di restauri e lavori di consolidamento che ne permetteranno la trasformazione in centro per attività sociali e culturali.

A pochi chilometri da Perino seguendo la strada per Monte Armelio sorge la Torre di Macerato ciò che resta di un antico Castello che nel 1026 Corrado lì Imperatore assegnò al Monastero di S. Paolo di Mezzano, poi passato agli Anguissola e da questi ai Caracciolo di Napoli, parenti acquisiti, che all 'inizio dell'ottocento lo cedettero a contadini del luogo.
Sempre sullo stesso spiazzo si trova la chiesa dedicata a San Bartolomeo apostolo, completamente in pietra del fiume Trebbia, sulla facciata una porta una finestra ed il viso di un angelo, mentre un piccolo campanile si erge sul retro alla destra dell'edificio. Le attività economiche prevalenti nella zona sono agricole con produzioni cerealicole ed estesi vigneti, inoltre i numerosi prati e pascoli consentono l'allevamento di bestia-me a cui sono collegate aziende casearie e salumifici a carattere artigianale.



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